Poggio Lupo
Umbria. Cuore dell’Umbria.
Il cuore di una terra mistica. Il cuore di una terra protetta, un organo vivo, verde. Lungo l’antica arteria che collega Orvieto a Chiusi, un casolare dal nome magico, Poggio del Lupo, domina un anfiteatro naturale che abbraccia la valle guardando a sud-est.
E’ qui che tre fratelli, Massimo, Manuela e Marco Morgante hanno scelto di ritornare alla terra, la loro terra. Siamo nell’antico Borgo di Allerona, costruito forse già dagli Etruschi, poi certamente snodo commerciale in epoca romana. Nel medioevo fu baluardo del comune di Chiusi e a memoria resistono oggi le due porte d’ingresso alla fortezza, Del Sole e Della Luna. Nomi che ritornano sulle etichette dei primi due vini prodotti da quest’azienda che attraverso le antiche porte muove, oggi, i primi, sicuri passi nel mondo del vino.
Sauvignon e Merlot in purezza, per entrambi acciaio e affinamento in bottiglia. Due vitigni internazionali, ma che qui esprimono una profonda territorialità regalando un calice dalla forte identità.
Del Sole 2016, profumo bilanciato e intenso, leggero sentore di banana, per nulla stucchevole. In bocca il sauvignon si riconosce più che all’olfatto grazie alle note verdi, fresche e erbacee, finale lungo e minerale che chiama con facilità il secondo bicchiere.
Della Luna 2016, tanti frutti rossi rallegrano un bouquet complesso che accompagna un sorso conviviale e genuino, nuovamente chiuso da una bella mineralità che anche in questo caso chiama più e più bicchieri.
E tante le novità dalle prossime vendemmie, in particolare il Del Sole Vigna Vecchia, blend di trebbiano toscano, verdello e malvasia e l’audace Metodo Classico di verdello. Personalmente, non vedo l’ora di assaggiarli!