Il Tufiello – Montemattina 2015
E’ tutta una questione di filigrana. Nel calice arancione c’è un ulteriore livello di complessità. Una terza dimensione. Un retrolivello che risale le papille gustative e colpisce chissà quale marchingegno cerebrale per cui tu non potrai più smettere di bere vino arancione. Umami, saporito, gustoso, forse.
Per i chimici tutta una questione di glutammato, per me tutta una questione di pancia e conquista. Una formula magica che ti agguanta, ammalia, come un bambino al bancone della panetteria. Si pensava che il quinto sapore scoperto a inizio ‘900, non fosse apprezzabile nel vino, fatta eccezione forse per i vini fortificati di lungo invecchiamento, ma la macerazione (nei vini bianchi soprattutto) ha stravolto tutto e ha fatto luce su quanto più complesso il calice, la realtà e l’uomo possano essere.
Volete fare pratica con la vostra abilità di riconoscere il glutammato al primo sorso? Io mi eserciterei con il Fiano Montemattina 2015 di Guido Zampaglione in quel de Il Tufiello in Alta Irpinia. Guido è un capostipite della nuova generazione di vignaioli che ha fatto delle lunghe macerazioni (e nessuna filtrazione) la loro cifra distintiva.
E così i suoi vini diventano unici tra gli unici, mai un’annata uguale, mai una bottiglia fotocopia, mai nulla di scontato. Perché si vince solo mettendosi in gioco.