Podere Messina – Donna Ida 2017
Si parte per mille ragioni, spesso siamo spinti a partire. Ma la partenza altro non è che l’inizio di un viaggio che alla fine ci riporterà indietro, cambiati. Le chiamano radici, e come un cordone ombelicale invisibile, riaccompagnano a casa i viaggiatori. E così hanno riaccompagnato Roberta nella sua Sicilia, dopo tanto girovagare.
A Calatifimi, l’azienda Podere Messina è della sua famiglia dal 1953, l’ha comprata suo nonno Vito Messina con sua moglie Ida. Roberta è tornata per occuparsi della sua terra, o meglio per salvarla dalla vendita ormai imminente. È tornata perché si è fidata del suo istinto e ha creduto nella sua capacità di poter gestire da sola l’azienda, rinnovandola.
I nonni da sempre coltivavano la vite e stoccavano il vino in grandi vasche di cemento. Con Roberta è iniziata la strada dell’imbottigliamento. Metodi biologici, vendemmia manuale e quel tocco femminile che non guasta. Solo uve autoctone, Catarratto, Nero d’Avola e Frappato, e vigne che vanno dai 15 ai 40 anni
I suoi primi due vini sono dedicati ai suoi nonni: Maestro Vito un Nero d’Avola, presto sul mercato, e Donna Ida un Catarratto in purezza che ho avuto la fortuna di assaggiare. Vino di forte impatto, non si fa dimenticare in fretta. Colore luminoso come solo i raggi del Sud sanno regalare e un naso intenso di fiori, qualche erba aromatica e una punta di frutta dolce sul finale, quindi una beva morbida, sapida e invitante.
Come simbolo del suo nuovo cammino trinacrio, Roberta ha scelto il vicino tempio di Segesta. Su ciascuna delle due etichette c’è la sagoma stilizzata di una metà del tempio così che le bottiglie di Mastro Vito e Donna Ida, se avvicinate, possano ricomporre il tempio intero e, simbolicamente, l’azienda, la famiglia, la terra.