Pojer e Sandri – Zero Infinito
Stanlio e Olio, Watson e Sherlock Holmes, Lennon e McCartney, John Belushi e Dan Aykroyd, tutte coppie che solo dalla loro unione hanno lasciato il segno. E così è anche nel mondo del vino, Pojer e Sandri ad esempio.
Il primo aveva appena ereditato circa due ettari di vigneto, il secondo si era di recente diplomato enologo alla scuola di San Michele all’Adige quando, nel 1975, fondano quello che oggi è una delle cantine di maggior prestigio in Trentino, tra la valle dell’Adige e la Valle di Cembra.
Oggi l’azienda si estende su vari appezzamenti per un totale di 33 ettari dai 250 ai 750 mt di altitudine, dedicati principalmente a grandi vitigni internazionali che qui trovano una della più eleganti espressioni in Italia, come Pinot Nero e Chardonnay.
Se però vi è mai capitato di sentir parlare di Nosiola, una varietà autoctona quasi scomparsa, beh è sempre loro il merito di averla salvata, seguendo le orme di Giuseppe Fanti.
Sperimentatori, viaggiatori, grandi innovatori. Questo sono Pojer e Sandri, e come da ogni grande coppia ci può aspettare di tutto, come l’ultima “invenzione” di quest’estate: Zero – Infinito. Un Solaris (varietà piwi resistente) ancestrale cresciuto a Grumes, 800-900 metri in vigneti ripidissimi e terreno vulcanico. Spero come zero chimica, zero in campagna e zero in cantina. Devo aggiungere altro? Una pura spremuta di montagna. Il naso floreale e leggermente aromatico, si rivela con la sua beva fruttata, succosa, fragrante. Consigli di degustazione? Agitare prima dell’uso e bere senza moderazione.