Vilar – Nosiola
Per chi si fosse incuriosito alla storia del vitigno Nosiola, autoctono recuperato in Trentino, questa 2014 di Vilar è stata una delle migliori che io abbia avuto la fortuna di bere. Micro-azienda in Val Lagarina, a Sasso di Nogaredo, gestita da Luigi Spagnolli. Storia di un pentimento la sua, verso un modo “globalizzato” di fare vino. Da qualche anno invece, insieme agli amici vignaioli del consorzio i Dolomitici (quelli del Perciso, ricordate?), ha iniziato un importante progetto di cura e sperimentazione per salvaguardare il territorio e produrre grandi vini di qualità. Lavorare con la terra vuol dire imparare da essa e con umiltà bisogna abbassarsi ad ascoltarla. Non un vino facile il suo, profumi floreali iniziali, poi qualche pianta aromatica e infine una punta balsamica. Un sorso pieno, aromatico, con l’inconfondibile nocciola sottile da cui deriva il nome. Un vino che non puoi bere in pochi minuti, ma che ti invita a sederti e a provare ad ascoltare la terra, le montagne.
Buongiorno, mi chiamo Michele,io ho avuto l’occasione di bere questo vino acquistato a Moena, ma purtroppo non sono d’accordo sulla grande quantità. Io ho trovato un vino fortemente liquoroso con un retrogusto acetoso. La cosa mi è molto dispiaciuta perché l’ho aperta in compagnia di amici. Cordiali saluti Michele
Ciao Michele, grazie molte per il tuo commento. Forse volevi dire “grande qualità”? Per quel che riguarda la tua impressione sul vino temo che si sia trattato di una bottiglia difettosa perché certo liquoroso e acetoso non sono caratteristiche proprie né del vitigno né della lavorazione, Con vini tanto naturali purtroppo a volte capita!