Antonelli San Marco – Trebium 2016
Ci sono vini che parlano all’anima. Per me, uno di questi, è senza dubbio il Trebbiano Spoletino.
Lontanissimo dal trebbiano toscano e abruzzese, lo spoletino è un vitigno da molti definito ancestrale. Coltivato da sempre nelle terre tra Spoleto e Montefalco, infatti, lo si faceva addirittura sviluppare su delle corde tirate tra gli olmi e gli aceri tipici del paesaggio.
Un’uva dalla spiccata personalità, riconoscibile tra mille e per questo capace di conquistarsi un pezzetto di cuore e rimanerci per sempre.
Questa volta ho assaggiato l’interpretazione di Antonelli San Marco, una delle cantine più rappresentative del comprensorio di Montefalco e che coltiva in biologico solo varietà della zona secondo metodologie tradizionali, tanto che le viti dello spoletino sono ancora maritate con gli aceri. Trebium si fa riconoscere dal primo sorso: al naso un vino complesso, in cui sul frutto prevalgono aromi unici, terrosi e vegetali, come di bosco, e poi legnosi e speziati, come da caminetto acceso.
In bocca Trebium rivela una freschezza e una acidità eccezionali, perfettamente integrate a un bel corpo polposo anche grazie al sapiente passaggio in botte che in parte addomestica quella rusticità originale del vitigno.
Un vino che sono felice di aver bevuto oggi, ma di cui credetemi vorrei avere altre bottiglie per vederne l’evoluzione perchè sicura possa essere strabiliante.