Pancole – Azienda Agricola Biodiversa
Non ho mai nascosto di preferire una Toscana vinicola non solo lontana dai Super Tuscan ma anche dai sangiovesi troppo pieni e forse un po’ truccati. Così quando ho avuto occasione di bere uno dei Sangiovese di Pancole ho subito avvertito quel gusto di Toscana ribelle, quel gusto di vini ostili ad adeguarsi ai canoni parkeriani.
Pancole è un’azienda nata nel 2009 nella parte bassa del versante Ovest del Valdarno Superiore e attiva non solo nella produzione non di vino, ma anche di ortaggi e olio per un totale di 12 ettari tra vigneto (6 ettari in totale), seminativo e bosco.
La filosofia dei giovani proprietari, Agnese e Alessandro, parte dal rispetto per la loro terra e dalla profonda convinzione che la Natura sappia fare meglio di chiunque altro. Quindi il loro ruolo è semplicemente limitare al minimo l’intervento estraneo per catturare negli acini tutto il sapore delle loro colline, il sapore delle api, dei fiori, degli animali liberi di vivere quella terra.
Non un’azienda biologica però, niente foglioline in etichetta, ma un’azienda biodiversa, come amano definirsi. Per loro il vero biologico è ben lontano dai dettami politici europei in merito alle certificazioni, ma vicino invece alla trasparenza e all’onestà di chi ogni giorno cresce e si nutre in quella stessa terra che coltiva per la sua attività commerciale.
Hanno così scelto di portare avanti una produzione non intensiva e di eseguire la raccolta interamente a mano al fine di selezionare solo i grappoli migliori da mandare in cantina. Inoltre, durante tutto il processo di vinificazione, tradizionale, il livello di solforosa addizionata è bassissimo. Definirei la loro una produzione artigiana lontana dalle mode e dagli estremismi, una produzione volta alla qualità più che alla quantità e che infatti si limita a poche migliaia di bottiglie di Sangiovese. Sangiovese perché null’altro identifica meglio la terra toscana, null’altro si è ambientato meglio in quelle colline. Nulla può dare soddisfazione a un vignaiolo toscano come lavorare e rendere unico il suo Sangiovese.
Tre sono le loro declinazioni di Sangiovese, interpretazioni in crescendo di complessità partendo dal rosato Otto, al rosso toscana IGT Aiace e infine al Chianti Colli Aretini DOCG Crono.
Otto il Bassotto, dedicato al loro fedele bassottino, è il vino che tutti dovrebbero avere in cantina, almeno in doppia copia. È il vino del tramonto estivo ed è il vino che bevi in inverno per ricordarti che sì, c’è anche l’estate. Già il colore mette allegria, un rosato carico, vero, privo di quelle correzioni e diluizioni dei grandi nomi blasonati. Il gusto invece ricorda le domeniche nelle piccole piazze di paese, tutto un gran vociare e spiare tanti sono i sapori e gli aromi che si mescolano in un tannino leggero che allunga la persistenza.
Crono, come il nome intuibile dal nome che porta, è un vino che è omaggio al tempo, al saper aspettare il momento giusto sia in vigna che in cantina, senza fretta. È un vino che non ha bisogno di abbellimenti dati dal lungo affinamento perché è già potente così com’è nella sua rusticità, nel suo tannino intenso e indimenticabile. Il colore è un rosso rubino carico, sanguigno. La tantissima frutta, ciliegia soprattutto, che inebria al naso si integra poi a note verdi, erbacee e balsamiche in bocca regalando un sorso pieno, territoriale, asciutto e onesto.
Aiace, infine, viene prodotto con le uve provenienti da un piccolo crux che sovrasta la loro tenuta e così porta il nome del più alto tra gli eroi Achei. Un vino scattante e fiero, incarna onori antichi e la grande perseveranza e costanza del lavoro fatto in vigna. Qui la macerazione sulle bucce con rimontaggi supera i 15 giorni e il dopo la fermentazione viene fatto riposare 12-15 giorni in acciaio e poi per un anno in botti di rovere. Il colore si fa più caldo, si screzia di mille granati, e il calice regala note di frutta matura e sentori di bosco e di tostato. Un vino che colpisce innanzitutto per il sapiente equilibrio e per un’inattesa freschezza.
Questo è Pancole, una piccola nuova realtà toscana che ha già fatto molto bene, ma che potrà sorprendere in futuro. Andate a trovarli e ditemi la vostra!