Nicola Rigo Do-Lìne
“Questo vino non esisterebbe se noi non fossimo una squadra e per questo l’ho chiamato Tim”
In questa frase Nicola è riuscito a racchiudere tutto. Un gran vino, una grande amicizia, una visione nuova e innovativa del vino in Veneto. Ma andiamo con ordine, la piccola vigna di Nicola si trova a Trissino in provincia di Vicenza dove nasce il progetto Do-Lìne. Nome che nasce da “due”, come i figli di Nicola, e dal suo cognome Rigo il tutto tradotto diretto dal Veneto all’Inglese per un tocco di interzionalità.
Appena mezzo ettaro, dicevamo, interamente dedicata al Cabernet Sauvignon. Un grande internazionale, vino da blend, molti puristi a questo punto della storia inizieranno a storcere il naso. Ma ecco che entra in gioco l’amicizia con Andrea Pendin e con tutta la squadra di Tenuta L’Armonia a rendere il tutto molto più originale e folle di come ce lo si potrebbe aspettare.
E Tim infatti è esattamente il Cabernet Sauvignon più originale, stravagante e personale che abbia mai assaggiato. Nicola ha fatto la scelta di vinificarlo in bianco, con una pressatura soffice, poi ha voluto che fermentazione e affinamento fossero in legno, tonneaux, di quarto passaggio. Una cura bellissima, delicata, per un’uva che in molti avrebbero banalizzato e che invece in Tim trova una sua grassezza filo-francese, ma soprattutto una sua interpretazione filo-anarchica. Un naso equilibrato, morbido ricco di terziari accompagna un sorso complesso, vegetale che infine lascia un forte retrogusto di cuoio e spezia. Un vino migrante e mercante, come arrivato da terre lontane a rompere gli schemi e lasciare spazio alla fantasia.
Accanto a questa etichetta Nicola propone anche una versione rossa del Cabernet Sauvignon con il suo Nardo, dedicato a Leonardo, il figlio più piccolo (mentre il più grande ha avuto l’onore di disegnare personalmente entrambe le etichette!!). Un vino che sembra arrivare dalla Provenza assolata di fine primavera. Un rosso fatto come un bianco potrei osare perché, contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, Nicola ha deciso di fermentare e vinificare solo acciaio. Il risultato è un naso esile, molto eleganante sottile e sorso scattante e croccante con una bella nota varietale, come quella che sale in campagna dopo un forte temporale.
Questo solo uno dei grandi vini che ho assaggiato a Teruar, presto vi racconto tutto quel che è capito laggiù a Scicli.
E Scicli è stata anche per me l’occasione di vedere per la prima volta il logo della nuova organizzazione Particelle. Una rete di vignaioli naturali vicentini che racchiude Tenuta L’Armonia e i diversi progetti nati con passione e sperimentazione negli ultimi anni come MaterVi, OldBoy, Yesteria e ovviamente Do-Lìne. L’obiettivo è quanto ambizioso tanto lineare e semplice: mettere tutte le proprie competenze in squadra per valorizzare il territorio vicentino e creare vini che ne esaltino le qualità. Perché se è bello bere in compagnia e ancora più bello fare il vino!