Cantine Garrone – Cà d’Matè
Alzi la mano chi ha sentito parlare della Val d’Ossola. Si perché questa lunga valle a Nord del Piemonte è ben lontana dai riflettori e dalle copertine patinate dei bistrot. Pochi la conoscono, quasi nessuno ne parla. Quasi a volerla custodire, segreta. Quasi la si volesse lasciare in pace.
Ed è così che Matteo di Cantine Garrone mi ha parlato del progetto che sta curando tra quelle montagne, sottovoce. Una piccola realtà sociale la sua, tutta basata sulla fiducia verso una sessantina di viticoltori che lavorano micro-appezzamenti di vigna e che conferiscono le uve a Cantine Garrone i quali le trasformano con la cura e la sapienza di chi fa qual lavoro da sempre.
Un sistema sociale tradizionale che ha permesso così di salvare dall’incuria e dall’abbandono vigne centenarie dove, soprattutto nei terreni più ad alta quota, non è neppure mai arrivata la fillossera e le piante crescono ancora a piede franco. Fiore all’occhiello di questi vitigni è la varietà di Nebbiolo autoctona dell’Ossola, il Prünent che si trova in piccola percentuale anche in questo rosso Ca d’Matè insieme a Nebbiolo e Croatina.
Fermentazione in acciaio e riposo di almeno 10 mesi in botti di rovere per un vino maturo, setoso e caldo. Un vino che mette in sordina l’austerità di molti rossi dell’Alto Piemonte e si presenta più allegro e conviviale di quel che ci si potrebbe aspettare facendosi bere con facilità ma ricordando spiccatamente la roccia aspra da cui proviene.
Uno di quei vini che dopo aver bevuto la prima volta avresti voglia di far assaggiare a tutti gli amici, vorresti parlarne, cercare conferma nel gusto degli altri, ma poi ricordi di mantenere il segreto perché certi gioielli è bello che ognuno li scopra da sé.
PS. Incuriositi dall’Alto Piemonte?
Ogni anno al Castello di Novara si svolge Taste Alto Piemonte, leggete qui (2018) e qui (2019)!