Boschera Winkler
Press stop and rewind.
Prendiamoci una pausa da Glera e Prosecco. Sta accadendo in Veneto dove sempre più viticoltori hanno intrapreso la strada del recupero e della valorizzazione delle varietà autoctone delle loro zone.
E’ il caso del Boschera, un’uva bianca caratterizzata da un’elevata acidità e per questo tradizionalmente raccolta nelle ultime settimane di ottobre per essere poi lasciata ad appassire fino alla Pasqua.
Piccolissimo il suo territorio d’elezione, tutto intorno al comune di Vittorio Veneto dove nasce la giovane azienda Boschera Winkler che con l’intento di salvaguardare la biodiversità dell’Alta Marca ha iniziato a produrre questo interessante Boschera in purezza da un piccolo vigneto gestito senza chimica. Rifermentato in bottiglia con i propri lieviti, Boschera Winkler non viene né chiarificato né filtrato, bassissima l’aggiunta di solfiti. Pulito e scattante nel bicchiere, è un vino che sa di quelle intuizioni semplici – riprendere il passato in chiave moderna – che è encomiabile intento di molti ma che non sempre si traduce in un prodotto che abbia davvero qualcosa da dire.
Alessandro Winkler invece ha azzeccato l’arrangiamento ed ha equilibrato in maniera impeccabile la bella acidità di questa varietà con la mineralità della terra in cui cresce arrivando a presentare un bel racconto su una regione vinicola purtroppo molto banalizzata dal gusto enologico anni ’90. Interessante anche il bouquet aromatico di questa bollicina, valorizzato da una bella lavorazione sur lie che lascia intravedere grande sensibilità e gusto.
Press play and listen.