Il vino e le rose – Fattoria di Athena
Questione di incastri fortuiti, di sogni raccontati a mezzanotte. Questione di occasioni cercate, opportunità afferrate e tenute salde da quattro ragazzi amici e compagni di follie.
Arrivano da tutta Italia e oggi gestiscono pochi ettari nel tortonese, recuperati dall’incuria e dall’abbandono post-bellico.
Principalmente Timorasso, varietà autoctona che da una quindicina d’anni sta facendo la fortuna di quella terra geograficamente ibrida, un po’ Liguria e un po’ Piemonte. Tanto grassa e fertile quanto calcarea e marina.
Timorasso dicevamo, ma anche un po’ di Nebbiolo, Barbera, Dolcetto e Cortese. Si proprio Cortese, uno dei vitigni più dimenticati di tutto il Piemonte, che i ragazzi de Il Vino e Le Rose stravolgono e ripropongono in una chiave di lettura completamente nuova. Lasciano da parte la purezza e arricchiscono la sottigliezza del Cortese con una piccola parte di Timorasso. Non scelgono la macerazione, ma di vinificare le uve in bianco “sporco”, ovvero non sfecciando il mosto. Così al termine della fermentazione le fecce residue vengono agitate ogni mattina per estrarre quella complessità aromatica e gustativa che caratterizza il Fattoria di Athena.
Un vino davvero poco piemontese, figlio della stravaganza di un progetto come quello de Il Vino e le Rose, meticcio, felice e scanzonato, noncurante del suo essere diverso. Un vino zingaro, dove la tradizione si imbastardisce con il coraggio di cambiare, di lasciare la strada vecchia per la nuova, senza nuvole all’orizzonte.