Enderle&Moll – Grauburgunder 2018
Credo questo sia il primo vino tedesco di cui vi parlo. In effetti non ne ho bevuti molti ed è solo negli ultimi mesi che la Germania enologica sta facendo capolino nella mia carriera da bevitrice, ed è sempre per merito del consiglio di qualcuno. Per questa bottiglia ad esempio devo ringraziare Alessandro di Vinello che per soddisfare la voglia di un amico al tavolo di bere solo vini macerati, in un asciutto lunedì di settembre, mi ha proposto questa etichetta. Grauburgunder in purezza, ovvero Pinot Grigio vinificato da due ragazzi – Sven Enderle and Florian Moll – che dopo alcune vendemmie in terra francese tra Jura, Launguedoc e Borgogna hanno deciso di mettere radici insieme alle porte della Foresta Nera nella località di Baden-Baden, in Germania appunto.
La loro piccola azienda ha subito rappresentato una forte novità per la zona, dominata da grandi aziende convenzionali amanti della botte piccola e nuova. Sven e Florian invece seguono le loro vigne – tra le più vecchie della regione – in regime biologico e accogliendo alcuni principi della biodinamica: il lavoro è interamente svolto a mano, le botti utilizzate superano almeno il quinto passaggio e tutti i vini vengono imbottigliati senza filtrazione.
Cavallo di battaglia è il loro Pinot Nero che sta facendo parlare di sé per la voglia di non assomigliare alla Borgogna, ma essere figlio legittimi del suo terroir di argilla e calcare, con più muscolo e più spessore. Ma lo devo ancora assaggiare, quindi non mi sbilancio.
Posso invece raccontarvi l’assaggio inatteso di questo Pinot Grigio. Una vinificazione particolare, infatti dopo la macerazione di qualche giorno durante la fermentazione, il succo d’uva privato delle bucce viene trasferito in vasche di terracotta in cui però circa una metà delle bucce torna e resta in infusione per il resto dell’affinamento.
Il colore è intenso, supera di gran lunga il buccia di cipolla virando su decise note ramate e caramellate, il naso è disordinato quel tanto da renderlo estremamente divertente con fiori appassiti e una nota piccante sullo sfondo. Profumi dissonanti che non anticipano del tutto la bevuta che è più succosa e meno tannica di quel che mi sarei aspettata, lunghissima e asciuttta, con la chiusa speziata così come al naso.
Da grande appassionata di Pinot Grigio macerato – pensate ad uno dei miei preferiti il Fuoripista di Foradori che vi ho raccontato qui – Ensel&Moll mi sono piaciuti, con il loro vino dalla stravagante eleganza, un po’ bohemien e un po’ gitano, così oscuro e luminoso al tempo stesso. Tanto eccentrico e dissonante, quanto preciso e voluto da ricordarmene il mattino dopo, nonostante alcune altre bottiglie bevute quella sera, insieme al fatto che mi piace seguire i consigli. Giusti.